Da molti anni Enzo Morson porta avanti una ricerca personalissima sulle forme geodetiche e sulle possibilità che offrono di realizzare grandi strutture o addirittura case di abitazione.
Dall’incontro con un oggetto avente queste forme prende avvio una ricerca empirica delle regole e relazioni che sottendono alle strutture di questo tipo e che lo portano a realizzare curatissimi modelli in legno.
Solo più avanti egli scoprirà che Buckminster Fuller, inventore, architetto e filosofo americano, è stato l’ideatore e lo sviluppatore delle “cupole geodetiche”, strutture molto
leggere e robuste, basate su forme geometriche che trovano anche diretto riferimento nella natura.
Ed è proprio nel ricordo di Richard Buckminster Fuller, il 12 luglio 2015, esattamente a 120 anni dalla sua nascita, che viene inaugurata la mostra di Enzo Morson.
Domenica 12 luglio 2015 ore 18.00 Galleria Civica d’Arte “Celso e Giovanni Costantini” (Castions di Zoippola)
Inaugurazione della mostra di modelli di strutture geodetiche di Enzo Morson
L’opera e l’eredità di Buckminster Fuller a 120 anni dalla sua nascita
La ricerca personale di Enzo Morson
Domenica 12 luglio 2015 ore 19.00 Casa Morson (via Casarsa 86, Orcenico Superiore)
Inaugurazione della grande struttura geodetica realizzata nel prato adiacente alla casa
La mostra è realizzata in collaborazione con il Comune di Zoppola e la Galleria Civica d’Arte “Celso e Giovanni Costantini”.
Luigi Pellegrin viene ricordato dai collaboratori dello studio romano e da Luca Zevi con una mostra dei disegni e delle opere venerdì 16 dicembre 2005 alle ore 18, presso l’auditorium della Biblioteca a San Giorgio della Richinvelda.
La mostra rimane aperta fino al 31 dicembre 2005.
Nato da una famiglia di solidi costruttori friulani, all’età di 5 anni è condotto dal padre, una domenica mattina, a vedere le fondazioni di un edificio che egli faceva con Brasini. È la prima rivelazione. Per altri cinque anni il giovane Pellegrin ne segue affascinato la
costruzione ed elabora nel contempo una sua idea di architettura che più tardi così riassumerà: “L’architetto non è una figura professionale, è un’entità scelta dal gruppo sociale per visualizzare e costruire il livello di qualità raggiunto da quel gruppo; l’organismo realizzato funzionerà allora da incubatrice, organizzando in scambi positivi i conflitti reali del momento”.
Si iscrive tardi alla Facoltà di Architettura di Roma, a 21 anni. Poi va negli Stati Uniti prima a New Orleans e poi a Chicago e qui ha la sua seconda rivelazione. Conosce l’opera di Sullivan e di Wright da cui assorbe, per sempre, indelebilmente, il senso della spazialità,
della tecnologia e quello missionario della professione d’architetto. Sino alla fine degli Anni ’70 Pellegrin realizza circa 300 edifici, di cui 200 scuole, molte delle quali costruite utilizzando uno dei 14 brevetti per sistemi di prefabbricazione da lui inventati. Uno di questi edifici è dichiarato “monumento nazionale”. Lavora anche all’estero in
Venezuela, Nigeria, Ciad, Spagna, Senegal, Arabia Saudita. Dagli Anni ’80 si occupa essenzialmente delle grandi pianificazioni a scala urbana e regionale con l’idea di eliminare la separazione tra Architettura e Urbanistica. Collabora con Rogers e Halprin al piano per Novoli a Firenze, elabora il master plan per le FS di Roma e poi altri piani per Torino, Siracusa, San Antonio in Texas e altri in Venezuela e altrove.
Così ne parla un suo giovane allievo:
“Da quasi mezzo secolo egli si dedica alla ricerca, all’invenzione, alla progettazione e alla realizzazione di un habitat migliore per l’uomo. Contemporaneamente, prima come docente universitario ed ora come maestro, devolve gran parte del suo tempo e della sua energia all’insegnamento e alla divulgazione della conoscenza acquisita. Questo per quanto riguarda il suo contributo diretto alla cultura architettonica. Inoltre: la sua serietà, il suo impegno ed il suo coraggio sia da un punto di vista professionale che da quello umano, sono un esempio per chiunque intraprenda la carriera dell’Architetto”.
(Tratto dal Discorso di Manfredi Nicoletti per la consegna a Luigi
Pellegrin del Premio alla Carriera istituito dall’Ordine degli Architetti di
Roma e dall’IN/ARCH Lazio. Castel Sant’Angelo, Roma 8 ottobre 2000)
L’architetto Luigi Pellegrin si è spento a Roma, nel 2001, all’età di 76
anni. È sepolto nel cimitero di Domanins (PN).